Semi di Scorzonera di Spagna 1.95 - 3
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Semi di Scorzonera di Spagna (Scorzonera hispanica)

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Semi di Scorzonera di Spagna (Scorzonera hispanica)

Prezzo per Confezione da 15 semi.

La scorzonera di Spagna (Scorzonera hispanica L., 1753) è una specie di piante spermatofite dicotiledoni, appartenenti alla famiglia Asteraceae, dall'aspetto simile alle

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Semi di Scorzonera di Spagna (Scorzonera hispanica)

Prezzo per Confezione da 15 semi.

La scorzonera di Spagna (Scorzonera hispanica L., 1753) è una specie di piante spermatofite dicotiledoni, appartenenti alla famiglia Asteraceae, dall'aspetto simile alle "margherite" di colore giallo.

Etimologia

Il nome del genere (Scorzonera) ha una etimologia incerta; potrebbe derivare da più radici quali "scorzon" in francese antico, "Scorsone" in italiano e "escorzonera" in spagnolo, il cui significato è "scorza nera"; ma anche "vipera", forse dall'uso delle sue radici come antidoto al morso dei serpenti.[1] Il nome specifico (hispanica) deriva dal suo areale più tipico (anche se le sue origini probabilmente sono dell'Europa Centrale - Asia[2]); mentre uno dei nomi comuni ("viperaria") deriva dalle sue presunte qualità medicamentose.

Il binomio scientifico della pianta di questa voce è stato proposto da Carl von Linné (1707 – 1778) biologo e scrittore svedese, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella pubblicazione "Species Plantarum" del 1753.

Descrizione

L'altezza di queste piante varia da 4 a 10 dm (massimo 13 dm). La forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap), ossia sono piante perenni, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve, spesso sono dotate di un asse fiorale eretto e privo di foglie. Tutta la pianta è glabrescente. Queste piante contengono inoltre grandi quantità di inulina (circa il 30% della sostanza carboidrata).

Radici

Le radici sono secondarie.

Fusto

La parte sotterranea consiste in una lunga, grossa radice fittonante. Esternamente è scura, ma all'interno è bianca. La parte aerea del fusto è eretta e ramosa nella parte distale.

Foglie

Le foglie lungo il caule sono disposte in modo alterno. Il contorno della lamina fogliare è lineare-spatolato; ed è acuto nella parte apicale. La lamina delle foglie basali è allargata, mentre quella delle foglie cauline superiori è più lineare e ridotta. I bordi laterali sono percorsi da pochi denti ottusi e a volte sono ondulati. Alla base delle foglie possono essere presenti alcuni peli fioccosi. Dimensioni delle foglie: larghezza 2 - 5 cm; lunghezza 20 - 35 cm (massimo 40 cm).

Infiorescenza

Le infiorescenze sono composte da numerosi capolini. I capolini, che si aprono solamente alla sera, sono formati da un involucro a forma cilindrica composto da brattee (o squame) disposte su parecchie serie all'interno delle quali un ricettacolo fa da base ai fiori tutti ligulati. Le squame si dividono in due tipi: inferiori e superiori. Quelle inferiori hanno una forma ovato-acuminata (sono più o meno aristate), sono prive di orlo biancastro, sono glabre, e ricoprono quelle superiori di un quarto. Il ricettacolo è nudo, ossia privo di pagliette a protezione della base dei fiori. Dimensioni delle squame inferiori: larghezza 5 mm; lunghezza 7 mm. Dimensioni delle squame superiori: larghezza 6 mm; lunghezza 25 mm. Dimensione dell'involucro: larghezza 8 - 12 mm; lunghezza 20 - 30 mm. Diametro dei capolini: 30 - 45 mm.

Fiore

I fiori sono tutti del tipo ligulato[7] (il tipo tubuloso, i fiori del disco, presente nella maggioranza delle Asteraceae, qui è assente), sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi). I fiori sono ermafroditi e zigomorfi.

    Formula fiorale: per questa pianta viene indicata la seguente formula fiorale:

            * K 0/5, C (5), A (5), G (2), infero, achenio[8]

    Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.

    Corolla: la corolla è colorata di giallo. Lunghezza della corolla: 26 - 30 mm.

    Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi, mentre le antere sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo stilo.[9] Le antere alla base sono acute.

    Gineceo: lo stilo è filiforme con peli sul lato inferiore; gli stigmi dello stilo sono due divergenti. L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli.

    Fioritura: da (maggio) giugno a luglio (agosto).

Frutti

I frutti sono degli acheni con pappo di setole piumose. L'achenio, ristretto all'apice, è lungo 10 - 15 mm. Il pappo è bianco-sporco ed è lungo più o meno come il frutto.

Distribuzione e habitat

    Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Sud Est Europeo - Sud Siberiano - Eurasiatico.

    Distribuzione: in Italia si trova non troppo frequentemente su tutto il territorio (escluse le isole). All'estero, nelle Alpi, è presente in Francia (tutti i dipartimenti) e in Austria (Länder dell'Austria Inferiore). Sugli altri rilievi europei si trova nel Massiccio del Giura, Massiccio Centrale, Pirenei, Monti Balcani e Carpazi. Fuori dall'Europa si trova nella Siberia occidentale e nell'Africa mediterranea occidentale.

    Habitat: l'habitat tipico per questa specie sono i pendii rupestri e i prati steppici; ma anche gli ambienti ruderali, le aree abbandonate, i margini erbacei, gli arbusteti meso-termofili, pinete, gineprai, querceti, ostrieti termofili e infine i coltivi utilitari. Il substrato preferito è calcareo con pH basico, medi valori nutrizionali del terreno che deve essere secco.

    Distribuzione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare da 300 fino a 1900 m s.l.m.; frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: collinare e montano e in parte quello subalpino.

Usi (Cucina)

La pianta di questa voce spesso è coltivata di proposito per le buone qualità eduli della sua radice la cui polpa è soda, consistente e zuccherina. Contiene (oltre all'inulina già citata) anche "mannitolo" e "levulina".

Oltre alle radici, per scopi alimentari vengono usate le foglie e i fiori. Le radici in genere si raccolgono alla fine del primo anno di crescita (prima che induriscano troppo si può attendere al massimo un altro anno). Mentre le foglie e i giovani germogli si consumano in primavera in insalata.

VE 129 (15 S)
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