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Pianta resistente al freddo e al gelo
Varietà dal Giappone
La Wasabia japonica conosciuta comunemente come wasabi (山葵?) o anche con il nome di ravanello giapponese è una pianta di origine giapponese appartenente alla famiglia delle Brassicacee (o Crocifere). Della stessa famiglia fanno parte anche il ravanello, il cavolo, il rafano e la senape.
La Wasabia japonica conosciuta comunemente come wasabi (山葵?) o anche con il nome di ravanello giapponese è una pianta di origine giapponese appartenente alla famiglia delle Brassicacee (o Crocifere). Della stessa famiglia fanno parte anche il ravanello, il cavolo, il rafano e la senape.
La pianta cresce spontaneamente in vicinanza dei fiumi in zone fredde del Giappone, come per esempio in montagna o nelle valli in quota.
Il wasabi
Dal rizoma della Wasabia japonica si ottiene una pasta di colore verde e dal sapore particolarmente piccante, usata nella cucina giapponese e conosciuta con lo stesso nome della pianta, wasabi (山葵).
Le due cultivar più diffuse sul mercato sono W. japonica var. Daruma e var. Mazuma ma ne sono coltivate molte altre. Inoltre possono venire usate nella preparazione del wasabi anche i rizomi di altre specie come W. koreana e W. tetsuigi.
La pasta wasabi viene spesso usata per accompagnare pesce crudo e, in particolare, il sushi e il sashimi, a volte sciolta nella salsa di soia. Nel sushi ne viene spalmata una piccola quantità tra il pesce e il riso; nel sashimi si scioglie nella salsa di soia, nella quale viene poi intinto il pesce crudo.
È anche soprannominato namida, ossia "lacrime", perché se usato in quantità eccessiva può far lacrimare. A differenza del peperoncino, il cui effetto agisce prevalentemente in bocca, il wasabi stimola fortemente la mucosa nasale, ed un boccone in cui ci sia una dose eccessiva di wasabi può provocare un discreto dolore. Si dice che abbia una funzione antibatterica e digestiva[1] che lo renderebbe indispensabile quando si mangia il pesce crudo.
Sul mercato, il wasabi è reperibile sotto forma di pasta e di polvere. Il wasabi perde il proprio aroma quando essiccato: le polveri di wasabi, pertanto, non ne conservano l'aroma.
Il wasabi, dato il suo alto costo, si presta spesso a falsificazioni. Sul mercato sono molto frequenti paste simili al wasabi: le più frequenti sono fatte con polvere di rafano colorato (spesso con la microalga Spirulina). Il rafano, insieme ad altre spezie, viene di norma aggiunto al vero wasabi per riprodurne l'odore tipico del prodotto fresco che si perde con l'essiccazione. In Giappone il vero wasabi è denominato hon-wasabi (本山葵) termine che significa "wasabi originale".
Secondo il lavoro di un gruppo di ricercatori della Facoltà di medicina dell'Università di Firenze, pubblicato dalla rivista statunitense Proceedings of the national academy of sciences (Pnas), il consumo regolare di wasabi sarebbe in grado di alzare la soglia di percezione del dolore, grazie all'effetto del wasabi receptor (Trpa1).
Altri usi
Le foglie della Wasabia japonica si utilizzano secche come aroma per insaporire insalate, formaggio o semplicemente pane. Dalla stessa pianta si ottengono anche un vino e un liquore forte venduti in Giappone dai negozi di specialità locali.
Scheda tecnica
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