

La pianta Aloe Arborescens, Pianta succulenta originaria di luoghi aridi e semi aridi. Può raggiungere l'altezza di 90cm e di solito fiorisce in estate. E' nota sin dall'antichità per
La pianta Aloe Arborescens, Pianta succulenta originaria di luoghi aridi e semi aridi. Può raggiungere l'altezza di 90cm e di solito fiorisce in estate. E' nota sin dall'antichità per le sue proprietà curative. E' una pianta molto rustica e con poche pretese, con proprietà disintossicanti e lenitive.
La semina della pianta Aloe Arborescens, può essere effettuata o in piena terra o in vaso. Il terreno deve essere lavorato e si predilige un terreno abbastanza soffice, umido e leggero. I semi vanno distanziati tra loro di 3-4 volte il loro diametro e vanno interrati sempre in base al loro diametro (sempre 3-4 volte) in profondità. I semi abbastanza piccoli invece vanno lasciati quasi in superficie. Dopo aver proceduto con la semina si passa ad una leggera innaffiatura a pioggia o con un normale spruzzino in modo tale da non smuovere i piccoli semi e successivamente si procede con il compattare il terreno ed eliminare eventuali bolle d'aria. Duranta la germinazione bisogna mantenere il terreno costantemente umido senza eccedere. Le tempistiche di germinazione variano da pianta a pianta.
L'Aloe arborescens è una pianta succulenta della famiglia delle Aloeaceae (o Xanthorrhoeaceae secondo la classificazione APG[1]) usata sia come pianta ornamentale nei giardini, sia come pianta medicinale con forti poteri rigeneranti e disintossicanti.
È un'erba perenne, alta sino a 4 m molto ramificata, in natura si espande in grandi cespugli molto ramificati con grandi infiorescenze.
È una pianta autosterile: si riproduce perciò solo con l'impollinazione incrociata, in quanto i fiori maschili e quelli femminili della stessa pianta non si incrociano tra loro.
La moltiplicazione dell'Aloe avviene o per seme o per divisione dei polloni basali. Si moltiplica agevolmente per talea. Si taglia la cima con la rosetta di foglie, si pone ad asciugare finché non fa il callo. Si pianta poi in un terriccio ricco di sabbia (può essere sabbia e torba) e si attende la radicazione. Il fusto restante si taglia abbastanza corto, così produrrà altri getti buoni per altre talee.
La pianta è nota per le sue molteplici proprietà fitoterapiche.
Ha principalmente effetti lassativi (dovuti soprattutto al contenuto in antrachinoni) e cicatrizzanti (con l'uso topico). Gli indigeni (ad esempio del Messico o del Brasile) la usavano soprattutto per proteggersi dai raggi solariper i suoi poteri lenitivi, idratanti e protettivi oltre ad avere un blando effetto antinfiammatorio. Una precauzione d'uso va consigliata a chi è affetto da problemi intestinali (per l'azione irritante che le sostanze contenute nella pianta possono provocare sulle pareti intestinali) e ai diabetici che fanno uso di insulina, perché l'aloe abbassa l'indice glicemico e questo va calcolato nell'uso di insulina.[2].
È stato ipotizzato un suo utilizzo come coadiuvante della chemioterapia nella cura del cancro[3]. In alcuni studi altri tipi di aloe (Aloe vera) hanno invece causato tumori nelle cavie sperimentali[4]. Il Cicap è intervenuto a questo proposito con un articolo di Salvo Di Grazia su Aloe e cancro
Scheda tecnica