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Semi di Cardo Mariano (Silybum marianum)

1,95 €

Semi di Cardo Mariano (Silybum marianum)

Prezzo per confezione da 40 (1g) semi.

Il Cardo Mariano (Silybum marianum (L.) Gaertn., 1791) è una pianta erbacea biennale della famiglia Asteracee, presente in tutto il bacino del Mediterraneo.

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Semi di Cardo Mariano (Silybum marianum)

Prezzo per confezione da 40 (1g) semi.

Il Cardo Mariano (Silybum marianum (L.) Gaertn., 1791) è una pianta erbacea biennale della famiglia Asteracee, presente in tutto il bacino del Mediterraneo.

È una pianta con portamento vigoroso, che nel primo anno forma una rosetta basale di foglie e nel secondo anno lo scapo fiorale alto fino ad oltre 150 cm. L'intera pianta è glabra e spinosa. Lo scapo è robusto, striato e ramificato, con rami eretti.

Le foglie sono pennatifide, con margine ondulato e sinuato-lobato, lobi triangolari terminanti con robuste spine. La lamina è verde glauchescente, glabra, fittamente macchiata di bianco. Le foglie basali sono picciolate e possono raggiungere i 40 cm di lunghezza, quelle dello scapo sono sessili e amplessicauli, più piccole e meno divise, espanse alla base in due orecchiette.

I fiori sono ermafroditi, con corolla tubulosa di colore rosso-purpureo. Sono riuniti in grandi capolini terminali di forma globosa, rivestiti da robuste brattee. Queste hanno una base slargata che si prolunga in un lembo patente, rigido, stretto e acuminato, provvisto di una serie di spine sui margini e terminante con una robusta spina apicale. Le brattee tendono a curvarsi verso il basso durante la fruttificazione. La fioritura ha luogo in piena primavera, da aprile a maggio del secondo anno.

I frutti sono follicoli oblunghi, più stretti alla base e compressi lateralmente, provvisti di un pappo setoloso all'apice. Maturano in piena estate e in seguito all'apertura dei capolini vengono disseminati dal vento.

La radice è robusta e fittonante, capace di dissodare naturalmente i terreni compatti.

È diffuso in tutte le regioni del Mediterraneo dal livello del mare fino alla zona submontana. Più raro al nord, diventa più frequente passando al centro, al sud e nelle isole fino a diventare invadente. Si rinviene nei ruderi, lungo le strade, negli incolti.

I semi vengono raccolti per scuotimento dei capolini (imitando l'azione del vento) e vengono posti direttamente nel terreno. La pianta ha anche una facile diffusione spontanea.

Grande fascino nel giardinaggio esercitano il fusto eretto e vigoroso, e le foglie dal disegno marmorizzato. Tutta la superficie della foglia è lucida, con grandi venature bianche che spiccano sul verde chiaro; è di consistenza coriacea, flessibile e difficile a rompersi. Il rivestimento ceroso agevola il deflusso dell'acqua per mezzo di grosse gocce.

Nel primo anno di vita, il cardo sviluppa la rosetta basale, con foglie laterali grandi e lobate, mentre le foglie che si sviluppano sul fusto sono più piccole e meno incise. Le spine sono difficili da maneggiare e richiedono l'uso di guanti di protezione.

Nel secondo anno le piante, dal mese di maggio, sviluppano un fusto alto 1-2 metri, con al vertice dei fiori a capolino, color porpora, profumati, simili a quelli del carciofo.

La coltivazione si effettua per formare macchie irregolari o file con una densità di 8-10 piante per metro quadrato.

Le piante si adattano a qualsiasi tipo di terreno, con esposizione in pieno sole; non hanno bisogno di essere irrigate se non a fronte di prolungata siccità.

Utilizzo e proprietà farmacologiche

Il cardo mariano è una pianta officinale, usata per il trattamento delle affezioni a carico del fegato. Per le sue proprietà è usato anche come ingrediente nella preparazione di liquori d'erbe. Il fitocomplesso è stato usato con successo nel trattamento in pazienti affetti da epatite cronica sintomatica, con scomparsa completa dei sintomi clinici, quali astenia, inappetenza, grave meteorismo, dispepsia, subittero, e con normalizzazione delle transaminasi. Gli stessi risultati si possono ottenere nei pazienti sottoposti a pesanti cicli di chemioterapia con gravi alterazioni biumorali e cliniche riguardanti la funzione epatica.

La moderna fitoterapia lo utilizza in decotto o infuso, però con una certa cautela nei pazienti sofferenti di ipertensione, a causa della presenza della tiramina. Il fitocomplesso di Cardo mariano (soprattutto il componente silibinina) riduce le transaminasi ed altri indici bioumorali nel decorso delle epatopatie e sembra proponibile inoltre anche nella sindrome epato-renale. Possibili, secondo lavori in vitro da confermare in vivo, interazioni col citocromo P450, specie con l'isoforma CYP 3A4 interessata al metabolismo di molti farmaci di sintesi. (P. Campagna, Farmaci vegetali, Minerva Medica, ed. 2008)

Altri flavonolignani presenti, però, hanno dimostrato delle proprietà individuali che spiegherebbero parzialmente le capacità del fitocomplesso di indurre una certa rigenerazione delle cellule epatiche:

  • la silandrina interferirebbe con la sintesi dei trigliceridi ed è anche capace di modulare la funzione della cicloossigenasi II (inducibile nelle infiammazioni);
  • la silimonina è risultata essere un modulatore della pompa ATP-dipendente della multiresistenza ai farmaci (GP170/MDRG) e dell'enzima 17beta-idrossisteroide deidrogenasi.

È possibile, dunque, che l'azione generica sia quella di stimolare l'eliminazione cellulare delle tossine e ridurre la componente infiammatoria, presente nelle forme epatitiche grasse, alcoliche e da terapie ormonali con steroidi.

Dagli acheni del cardo mariano si estrae la silimarina, una miscela di flavonolignani (silibina, silidianina, isosilibina e silicristina) noti per le proprietà depurative e protettive sul fegato. Il cardo mariano viene utilizzato in tutte le epatopatie (alcoliche, tossico-metaboliche, iatrogene e croniche) in cui sia rilevato un danno anatomo-funzionale, dato che effettua un'azione rigeneratrice nei confronti della cellula epatica e rende più resistente la cellula nei confronti degli agenti epatotossici. Inoltre è un efficace antiossidante dato che cattura i radicali liberi.

L'utilizzo a scopo terapeutico di questa pianta è noto fin dall'antichità ma l'isolamento e la caratterizzazione dei principi attivi sono stati completati negli anni settanta.

Le radici hanno proprietà diuretiche e febbrifughe. Le foglie hanno proprietà aperitive.

Un'antica tradizione cristiana, vuole che il nome "mariano" derivi da piccole striature bianche sulle foglie della pianta, che dovrebbero rappresentare il latte di Maria Vergine, perso durante l'allattamento presso un riparo in una vegetazione di cardi, nel periodo di fuga in Egitto con Giuseppe e Gesù bambino.

Successivamente, venne quindi indicato in particolare a tutte le madri in allattamento, appunto per i suoi principi depurativi. Già nel Cinquecento Pietro Andrea Mattioli, noto umanista e medico italiano descrisse le qualità del cardo mariano.

MHS 133 (1g)
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Scheda tecnica

Semi selezionati con cura?
Sementi raccolte a mano
HEIRLOOM ?
BIO Semi ?
Semi bio
Commestibile?
Commestibile
Perenne ?
Perenne: sì
Altezza della pianta ?
Altezza della pianta 100-150 cm
Pianta medicinale?
Pianta medicinale: Sì

USDA Hardiness zone

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