Varietà dalla Russia
Varietà dalla Russia
Piccolo pomodoro ovoidale, di color rosso scuro, con il colletto verde scuro. A maturazione completa tende al marrone scuro. Resistente alla spaccatura. Buona resa e crescita vigorosa.
Piccolo pomodoro ovoidale, di color rosso scuro, con il colletto verde scuro. A maturazione completa tende al marrone scuro. Resistente alla spaccatura. Buona resa e crescita vigorosa.
Bisogno in calore: alto, si consiglia coltura al coperto
Bisogno in concime: alto
Pausa consigliata (rotazione colturale): 4 anni
Distanziamento tra le piante: 75 cm tra le file, 40 cm sulla fila
Colore: da rosso scuro a nero
Ø Frutto: 4 cm
Peso frutto: 35-40 g
Tipo di pianta: da tutorare
DETTAGLI
Nome scientifico: Lycopersicon esculentum
Famiglia: Solanaceae
Origine e diffusione
Il pomodoro è una Solanacea originaria dell’America sud-occidentale (Cile, Ecuador, Perù) che solo agli inizi del 1800 cominciò ad essere impiegata in Italia come condimento e che alla fine dello stesso secolo iniziò ad essere trasformata industrialmente. In precedenza era considerata non commestibile.
La produzione annuale in Italia è di circa 128.000 ettari con una produzione media di 54 t/ha, destinati per il 15% al consumo fresco e per l’85% all’industria conserviera per concentrati, pelati, triturati, passate, ecc. rilevante importanza economica ha la produzione fuori stagione per consumo fresco con circa 6.000 ha di coltura in serra.
Pomodoro
La pianta normalmente raggiunge un’altezza che varia dai 50 cm a 2 m. Presenta della peluria sia sul fusto che sulle foglie ed è di portamento eretto o sarmentoso (in relazione alla tipo di coltura scelto).
Il fiore solitamente cresce nella parte opposta alla foglia e assume una forma a calice di color giallo. La bacca del pomodoro – di forma, dimensione e colore variabili in relazione alla varietà – presenta una buccia liscia e una polpa carnosa con una suddivisione interna in logge, contenenti i semi di forma circolare appiattiti di color bianco giallo.
Le varie tipologie di pomodoro vengono suddivise sia in base alla forma della bacca, sia in base all’utilizzo finale della stessa.
Possono essere:
– tondo;
– a peretta;
– ovale;
– costoluto;
– a grappolo.
In relazione all’utilizzo finale si possono avere pomodori da mensa, da concentrato, da succo e da pelati.
Generalmente le varietà consigliate per l’orto sono quelle da mensa e da conserva, sia per il tipo di coltivazione sia per il tipo d’impiego.
Le varietà che vengono consigliate per l’uso fresco sono le seguenti:
Ace , tondo . Semina febbraio/aprile . Raccolta giugno/settembre portamento rampicante. Ausonio , Tondo, semina febbraio/aprile. Raccolta giugno/settembre portamento rampicante. Monte Carlo , Tondo Semina febbraio/aprile Raccolta giugno/settembre portamento rampicante . S. Marzano (perino) Semina febbraio/aprile. Raccolta giugno/settembre, portamento rampicante. Roma (perino) semina febbraio/aprile , raccolta giugno/settembre, portamento basso. Cuore di Bue ( Costoluto) Semina febbraio/aprile, raccolta giugno/settembre portamento rampicante.
Ottime anche la Rio Fuego , il Canestrino di Lucca, il Brandywine e il Double Rich.
La pianta del pomodoro non resiste alle basse temperature. Per questo motivo la coltivazione viene effettuata nel periodo primaverile-estivo. Nelle regioni del sud la coltivazione può essere anticipata di un mese o due in relazione alle condizioni climatiche. Può essere coltivata anche in serra o in tunnel, ed in questo caso si può coltivare tutto l’anno.
Impianto
Le coltivazioni di pomodoro possono essere impiantate con la semina in campo o con il trapianto. Il primo sistema si sta diffondendo nelle coltivazioni in pien’aria, il secondo è quello esclusivo nelle colture sotto serra ed è tuttora assai impiegato anche in pieno campo.
Semenzaio
Il trapianto richiede la produzione delle piantine in semenzaio che per lo più è protetto, per assicurare la temperatura idonea alla germinazione.
La semina può essere fatta a spaglio sul letto di semina, o a seme singolo in contenitori (fitocelle, pannelli alveolari) o in cubetti di terriccio; nel primo caso le piante si trapiantano a radice nuda, negli altri casi con il pane di terra.
La semina in semenzaio assicura diversi vantaggi: guadagno di tempo, maggior precocità, maggiore uniformità, risparmio di seme.
La semina in semenzaio è fatta in epoca diversa secondo il tipo di coltivazione che si vuol fare: autunno-inizio inverno per le coltivazioni in serra; inverno per le colture anticipate, temporaneamente protette; fine inverno (febbraio-marzo) per le coltivazioni in campo di piena stagione; estate per le coltivazioni in ciclo posticipato.
Da 1 m quadrato di semenzaio possono essere ricavate 500-600 piantine idonee al trapianto per avere le quali vanno seminati 2-3 grammi di seme corrispondenti a 600-900 seme per metro quadrato. per ogni ettaro di coltura sono necessari 60-80 metri quadrati di semenzaio, considerando densità d’impianto di 3500-4500 piante per ettaro.
Trapianto
Dopo 40-60 giorni dalla semina le piantine di pomodoro raggiungono lo stadio di 4-5 foglie e un’altezza di 100-150 mm: è questo il momento migliore per il trapianto.
Nelle colture in pieno campo di pomodoro da industria il trapianto si fa da metà aprile a metà maggio. In pieno campo un tipo d’impianto molto usato è quello a file binate, di cui si parlerà in seguito a proposito della semina diretta.
Il trapianto si fa a mano o a macchina; a quest’ultimo sistema si adattano bene le piantine con pane di terra allevate in contenitori alveolari.
Semina diretta. La semina diretta tende a estendersi nella coltura di pieno campo perché ha il vantaggio di ridurre i co
Scheda tecnica